Impressiona vedere l’Exmè insieme alla Croce Rossa e alla Caritas, come argine a difesa di coloro che non ce la fanno più da soli. I Nuovi Poveri li chiamano ora, dopo il Covid.
L’Exmè è un luogo fuori dall’ordinario. Uno spazio di vera innovazione sociale, centrato sulla prevenzione e fondato su arte, musica, sport. Che in pochi mesi ha saputo trasformarsi, senza dimenticare la sua natura ma sviluppando anche altro. Con la consapevolezza dell’inutilità in questo momento di tante parole e di tanti investimenti sulle Povertà Educative, se non accompagnate da misure urgenti di assistenza a tutte quelle famiglie che prima di pensare alla Scuola devono risolvere un problema più urgente, portare a tavola, per i propri figli, il Cibo -e magari le Medicine e la Bombola del Gas; I Pannolini e gli Omogeneizzati e il Latte in polvere se la mamma non ce l’ha più; e, purtroppo, eccetera eccetera…Il Covid ci sfida a trovare nuove soluzioni. Non solo sanitarie .Ci sono nuovi poveri e nuovi operatori, ci vogliono nuove politiche sociali. Bisogna uscire dalla routine e dalle abitudini, accettare il possibile errore ma rispondere all’urgenza. Innovando, cercando nuovi modelli. Magari integrando la consegna del cibo con un sostegno psicologico. O dedicando uno spazio con giochi ed educatori ai bambini, che possono pensare ad altro mentre i genitori sono in fila. Cercando di fare una cosa utile ma anche bella, con il sorriso ed un abbraccio degli occhi.